Il lavoro agile emergenziale ha costretto improvvisamente molte Amministrazioni a misurarsi con una modalità diversa di erogazione della prestazione lavorativa, che ha prodotto implicazioni differenti per lavoratori e lavoratrici.
In occasione dell’Assemblea della Rete dei CUG tenutasi il 2 novembre 2020 sono stati illustrati i lavori della Commissione Benessere Organizzativo, coordinati da Daniela Pavoncello (INAPP) e Francesca Verzì (Università di Catania), che ha predisposto un unico strumento di indagine finalizzato a rilevare l’esperienza dello smartworking in termini di benessere organizzativo, con l’inserimento di alcune domande profilate sulle difficoltà incontrate dalle donne (su cui pesa generalmente il doppio carico), in tempi di smart working da casa, ed altre sul tema della disabilità.
Obiettivo dell’indagine è quella di approfondire i seguenti aspetti:
- le caratteristiche dell’esperienza lavorativa in smart working;
- gli aspetti della vita privata, ivi comprese le esigenze legate alla conciliazione e alla cura;
- la sicurezza e la percezione in contesti familiari, con specifico riferimento a condizioni di violenza di genere domestica;
- l’impatto psicologico dello smartworking emergenziale sul lavoro in termini di efficacia e di efficienza;
- le eventuali aree di approfondimento tematiche ad hoc (ad es. la coerenza degli obiettivi e dei risultati legati alla performance).
Ulteriore obiettivo è stato anche quello di mettere a sistema un archivio di informazioni ed esperienze disponibili per fornire un quadro unitario dello stato dell’arte del lavoro agile, una voce ‘interna’ alle PA, da portare all’attenzione dei tavoli istituzionali nazionali che si concentreranno su questo tema.